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mercoledì 25 luglio 2012

Mercato del lavoro: proposte per Anzio

Mercato del lavoro: proposte per Anzio

Mesi fa, leggendo una rivista locale, ho apprezzato molto un'intervista al sindaco Luciano Bruschini, il quale ha espresso la propria preoccupazione per l'attuale crisi economica. Naturalmente le ragioni della crisi esulano dalle politiche locali ma, nonostante cio', il nostro sindaco si e' detto impegnato nella ricerca, finora infruttuosa, di azioni locali volte a restituire ai cittadini anziati una parte del potere di acquisto perso in questi anni.
Il silenzio di questi mesi induce a ritenere che le preoccupazioni su lavoro e difficolta' economiche dei cittadini non albergano più' in Villa Sarsina.
Vorrei pertanto proporre due proposte, certo non risolutive dei problemi, che potrebbero costituire un valido aiuto.

La prima riguarda i criteri di assegnazione degli appalti pubblici di opere e servizi e prevede che, a parita' di costi per l'amministrazione, venga premiato, oltre al legittimo ribasso, l'impegno delle aziende al pagamento, ai dipendenti occupati nell'appalto, di retribuzioni superiori a quelle previste dai minimi contrattuali.

Si tratta in sostanza di limitare in minima parte i profitti aziendali, in cambio di pagamenti più' rapidi da parte dell'Amministrazione, per distribuire maggiore ricchezza a centinaia di lavoratori che verrebbe in parte utilizzata per l'acquisto di beni e servizi nel nostro territorio.

La seconda ha come scopo il contenimento della disoccupazione locale.
Come premessa fondamentale vorrei segnalare che i dati forniti dall'Istat rilevano che il nostro il tasso di disoccupazione supera di oltre il 20% il dato nazionale.

Personalmente ritengo sia ora di superare la falsa convinzione che le singole Amministrazioni non possano incidere sull'occupazione locale.
E' ormai un dato di fatto l'inedeguatezza dei Centri per l'impiego e dei Centri di orientamento al lavoro nel "creare lavoro".
Il paradosso, in questi tempi di crisi, e' che in molti settori sussiste una grande difficolta' nel reperire forza lavoro specializzata. Mi riferisco, in particolar modo, alle prestazioni di carattere "manuale".
Vi sono mansioni che stanno progressivamente scomparendo e cio' costringe le nostre aziende, come quelle di tutto territorio nazionale, a lunghi percorsi burocratici per importare manodopera dai Paesi extracomunitari.

Una delle necessita' e' quella di colmare le carenze dei percorsi scolastici, inidonei a rendere immediatamente spendibili sul mercato i neo-lavoratori.
In questo campo e' oramai conclamato il fallimento degli istituti dello Stage e dell'Apprendistato che tali obiettivi si erano prefissati.

Cio' che auspico in questa sede e' un'Amministrazione locale che si sobbarchi il peso, unicamente burocratico, di un costante monitoraggio sulle dinamiche occupazionali del territorio in modo da raccogliere dalle aziende locali indicazioni utili sui settori nei quali sussistono possibilita' di impiego. In tal modo, sfruttando le ingenti risorse messe a disposizione dall'Unione Europea, si potrebbero approntare percorsi formativi volti ad indirizzare coloro che sono in cerca di occupazione verso tali settori.

Tengo a sottolineare che le misure da me proposte sarebbero totalmente a costo zero per l'Amministrazione. Le uniche cose richieste sono una presa di coscienza dell'importanza della "materia lavoro" ed un conseguente impegno sincero.

Valerio Pollastrini

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